Notte degli Oscar: quando i più grandi, boicottarono le premiazioni

Il Premio Oscar è il riconoscimento cinematografico più antico e prestigioso al mondo e, dal 1929, tutte le più grandi star di Hollywood hanno sognato di calcare il red carpet nella speranza di aggiudicarsi il premio, quasi fosse un’ossessione. Attori, attrici, cineasti e sceneggiatori, musicisti o truccatori: quella degli Oscar è la notte più sentita nel mondo cinematografico ma anche una cerimonia mutevole e che non può che risentire dei cambiamenti storici, culturali e sociali che l’accompagnano. Tra i film più premiati troviamo Ben HurTitanic e Il signore degli Anelli – Il ritorno del re con ben 11 riconoscimenti; mentre tra gli interpreti, in cima alla classifica c’è Katherine Hepburn, con 4 statuette, seguita da un gruppetto in cui spiccano Meryl Streep, Jack Nicholson, Daniel-Day Lewis e Ingrid Bergman, a quota 3. È innegabile che proprio la vittoria dell’ambita statuetta possa, più o meno, veicolare l’interesse del pubblico o il giudizio della critica. Ma se dei vincitori si ricordano tutti, quali sono le star che, volutamente, hanno boicottato l’Academy Award? Ecco una piccola selezione di chi non ha accettato il Premio Oscar.

PAUL NEWMAN

È come inseguire una donna bellissima per 80 anni. Alla fine lei cede e tu dici: ‘Scusami tantissimo, ma sono stanco’”. Nel corso della sua carriera, Paul Newman ha ricevuto ben 9 nomination, aggiudicandosi quello alla carriera e quello per il miglior attore protagonista nel 1987 con Il colore dei soldi. Grande favorito per la vittoria finale in quell’edizione, l’attore disertò la cerimonia di premiazione, motivando la sua decisione proprio con quelle parole. Restano comunque memorabili le sue interpretazioni ne La gatta sul tetto che scottaLo spacconeHud il selvaggio e Nick mano fredda. L’esempio più classico di come un Oscar non faccia un grande attore.

WOODY ALLEN

Quando uno di mestiere fa l’attore, il regista e lo sceneggiatore, viene nominato dall’Academy per ben 24 volte, vince l’Oscar in 4 occasioni, e non partecipa mai alle cerimonie di premiazione, sai già che si tratta di un autentico folle. Parteciperà, tuttavia, all’edizione che si terrà appena sei mesi dopo gli attentati dell’11 settembre, per commemorare la città di New York. Quando gli chiesero del perché avesse boicottato tutte le premiazioni, la sua risposta fu più che esaustiva: “Non ho nessun rispetto per quel tipo di cerimonia e non credo sappiano quello che fanno. Quando vedi chi vince quei premi, o chi non li vince, allora capisci quanto sia insignificante questa storia degli Oscar. È il concetto di premio in sé ad essere stupido. Non posso attenermi al giudizio di altre persone, perché se lo accetto quando dicono che merito un premio, allora devo accettarlo quando dicono che non lo merito”.

LIZ TAYLOR

All’epoca del loro matrimonio, Richard Burton aveva già raccolto 4 nomination senza vittorie, e le possibilità di tornarsene a casa con un Academy Award, al quinto tentativo, sembravano decisamente scarse. “E allora sai cosa?” avrebbe detto lui “Io me ne sto a casa, e dovresti starci anche tu”. Candidati entrambi per le rispettive performance in Chi ha paura di Virginia Woolf?, Elizabeth Taylor si lasciò convincere dal marito, timoroso di uscire ancora a bocca asciutta dalla cerimonia, dando forfait alla serata. Risultato? Lui ancora a zero statuette e lei vincitrice come migliore attrice protagonista. La fondatezza delle voci, resta un mistero. Di sicuro, l’attrice non ringraziò mai l’Academy per il premio vinto.

STANLEY KUBRICK

13 film come regista, 11 come sceneggiatore e 10 nei panni del produttore per un autentico mostro sacro del Cinema. Stanley Kubrick non vinse mai un Oscar come miglior regista ma nel 1969 si aggiudicò il premio per i migliori effetti speciali in 2001: Odissea nello spazio. Il regista non si presentò alla cerimonia di premiazione e non rilasciò mai dichiarazioni al riguardo. Diahann Carroll e Burt Lancaster che ritirarono la statuetta al posto suo, confermarono di averlo visto su Marte, alla ricerca di un’eventuale nuova location per il sequel del film. O si ama, o si odia.

GEORGE CAMPBELL SCOTT

Fu il primo attore a rifiutare il Premio Oscar. Candidato nella categoria miglior attore protagonista nel 1971 per la sua interpretazione in Patton, generale d’acciaio, Scott inviò un telegramma all’Academy sottolineando che non avrebbe presenziato alla cerimonia di assegnazione, rifiutando il premio in caso di vittoria. Fu Goldie Hawn a salire sul palco e ad esclamare: “And the Oscar goes to… Oh, my God, the winner is George C. Scott!”. Dalla sua fattoria nello stato di New York, l’attore glissò: “La cerimonia è solo una sfilata di carne di due ore. Un’esibizione pubblica con una suspense forzata per motivi economici!”. Di lui, oggi si sarebbe detto: “La tocca piano…”.

JEAN LUC GODARD

Per uno che, seppur francese, ha sempre snobbato il Festival di Cannes, capite bene come i Premi Oscar non abbiano mai rappresentato la prima causa di perdita del sonno. Autentico mito del cinema d’oltralpe, tra i maggiori esponenti della Nouvelle Vague e spigoloso di carattere come pochi altri, Godard si rese praticamente irreperibile al momento della sua candidatura. Il 13 novembre del 2010, infatti, l’Academy gli conferì l’Oscar alla carriera ma il regista non accettò ed anzi, si rifiutò anche di rispondere alle chiamate degli organizzatori dell’evento. Non contento, quando anni dopo gli fu chiesto cosa significasse per lui quel premio, la risposta fu piuttosto esaustiva: “Assolutamente nulla. Se hanno intenzione di premiarmi, che lo facciano. Ma penso sia piuttosto strano. Quale dei miei film conoscono? Davvero li hanno visti? E poi il premio si chiama The Governor’s Award, il Premio del Governatore… Significa che me lo avrebbe conferito Arnold Schwarzenegger? E poi non ho voglia di volare così a lungo per andare a ritirarlo!”. La magia del cinema.

MARLON BRANDO

E poi tocca lui, sempre lui. Talento cinematografico allo stato puro, cristallino nella sua maestosità e carismatico come nessuno in quel settore. Amato dal pubblico, adulato dai produttori, aspramente criticato per i suoi comportamenti dentro e fuori dal set, una personalità così “ingombrante” che se dovessi stilare una classifica dei miei 10 attori preferiti, andrebbe direttamente ad occupare le prime 5 posizioni. Già all’apice della carriera, Marlon Brando vinse il suo secondo Premio Oscar per l’interpretazione di Don Vito Corleone ne Il Padrino di Francis Ford Coppola. Subodorando la vittoria di una seconda statuetta, l’attore non perse l’occasione di distinguersi anche in quel frangente, boicottando la cerimonia degli Oscar e inviando al suo posto l’attrice/attivista Sacheen Littlefeather, che recitò un discorso con l’intento di sottolineare lo sfruttamento dei nativi americani, ad opera dell’industria hollywoodiana. Hollywood non la prese bene e a metà del discorso la voce dell’attrice fu sommersa dai fischi. “Con molto rammarico, Marlon Brando non può accettare questo premio così generoso. E le ragioni per cui non può, risiedono nel trattamento che gli indiani d’America subiscono da parte dell’industria cinematografica, e in televisione nelle repliche dei film, fino ai recenti avvenimenti di Wounded Knee”.

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